Ali di farfalla, ali di libertà

Desidero raccontarti un’ esperienza di vita molto profonda, che ha cambiato radicalmente la mia situazione conducendomi nel meraviglioso viaggio alla scoperta di me stessaAndai a convivere con il mio fidanzato. Trovammo un appartamento carino nella piccola cittadina dove abitavo. Lo arredai con molto amore: finalmente avevo uno spazio tutto mio, l’esigenza di iniziare la mia vita da adulta era davvero troppo forte per non assecondarla. Era tutto perfetto: un buon compagno, un bel lavoro ed una nuova avventura erano per me stimolanti. Conquistai i miei spazi, i miei ritmi, la mia libertà. O almeno così credevo. La realtà dei fatti si rivelò ben diversa. Trascorsero alcuni mesi ed il mio compagno rimase senza lavoro e senza macchina. La situazione lo colse alla sprovvista per cui la reazione fu piuttosto pesante: per otto lunghi anni aveva conosciuto solo quel tipo di lavoro che lo impegnava in orari stressanti, in lunghi viaggi fuori zona e in pernottamenti fuori casa. Non conosceva altro, si era totalmente identificato nel suo lavoro. Così emersero frustrazione, insoddisfazione, continue lamentele e inerzia. Cadde pienamente nel ruolo della vittima.

Fortunatamente economicamente la situazione era sostenibile ed io avevo mantenuto il mio lavoro come libera professionista, anzi mi ci gettai a capofitto abusando delle mie energie fisiche e mentali. Era molto stressante per me sostenere oltre alle mie insicurezze anche le estenuanti lamentele e preoccupazioni del mio compagno, per non parlare dell’inerzia: l’accettare passivamente la situazione senza fare nulla per cambiarla mi lasciavano senza parole. Dov’ era quell’omone grande e forte che avevo conosciuto? Chi era quello sconosciuto perennemente seduto sul divano? Cercavo di spronarlo, coinvolgerlo in nuove iniziative, stimolarlo a coltivare finalmente le proprie passioni: avrebbe potuto dedicare più tempo a se stesso, ai suoi hobby, a noi. Ma quali hobby? Per lui fu uno shock scoprire di aver dedicato tutta la sua vita al lavoro senza chiedersi “ ma a me cosa piace fare?” Comprensibile il suo disorientamento.

Che inutile spreco di energia! Nulla sembrava smuoverlo, le sue giornate trascorrevano tra letto, divano, tavola, bar, amici, birre… e la cosa mi stava logorando! Lo vedevo perso e sofferente e mi mancavo gli strumenti per sostenerlo e per alleggerire questa situazione. Per il suo bene. Per il nostro bene. E il senso di fallimento cresceva dentro di me come un parassita che lentamente divora e consuma la mia energia. Più intervenivo peggio era. Questa situazione mi creò un profondo disagio interiore e l’ ego prese il sopravvento. Confusione, smarrimento, dubbi, paure, incertezze mi portarono a mettere in discussione non solo il nostro rapporto di coppia, ma come un cancro contagiarono il mio lavoro, la mia persona per cui dentro di me risuonava solo più un urlo di disperazione: “ Aiutooooooooooo!”. Alimentai ansie, pensieri ed emozioni negative: ero irritabile, stanca, stressata, infastidita, rabbiosa…dentro di me. Ma siccome mi conoscevano tutti per la mia solarità, uscita di casa indossavo la mia bella maschera di cera che piano piano incominciò a sciogliersi come neve al sole mano a mano che il logorio interiore intaccava ogni cellula. Fu proprio quando la situazione diventò per me insostenibile che un angelo parlò al mio sordo orecchio. Nei momenti di solitudine con me stessa un bagliore di luce compariva come un faro in mezzo all’oceano burrascoso, per poi scomparire inghiottito dal buio della notte. Ma questa luce era determinata, incalzante, insistente, perseverante e lottava nel buio per indicarmi la via. Ora so per certo che in quel momento un angelo era al mio fianco e con tutto il suo amore, mi trasmetteva sostegno e conforto, lanciandomi messaggi di luce a intermittenza fino a quando non mi decisi a prestargli attenzione. Lasciai che questa luce arrivasse a me portandomi il suo messaggio: “Luisa, sei felice?”. Quella domanda tanto semplice quanto potente fece crollare le mie ultime resistenze. E quando ammisi a me stessa che la situazione che avevo creato non corrispondeva alla mia idea di felicità, dovetti arrendermi. E nella resa trovai la mia forza. Un fuoco potente, un’ energia di pancia divampante si accese in me attivando il ricordo di un sapere tanto lontano quanto famigliare: “La vita è meravigliosa, meriti di più“.

Questa nuova consapevolezza si insidiò in me, sapevo che era così, c’era molto di più di quello che vedevo intorno a me, doveva essere così!

Così ripresi in mano la mia vita, cercai conferme a questo sentito interiore, trovai libri che parlavano del nostro potere creativo, testi che infondevano sicurezza e invitavano a proseguire nella ricerca della felicità.

Incontrai persone che, come me, avevano sentito l’ esigenza di un cambiamento di rotta, che avevano fatto percorsi di crescita personale e che mi trasmettevano leggerezza…quella leggerezza e spensieratezza che cercavo e sapevo essere la mia vera natura.

E così quel piccolo traballante bagliore nella notte si è trasformato in una luce sempre più chiara e presente che mi ha condotta sino a qui: tutt’ora è la mia fedele alleata.

Così ho conosciuto Eleonora e Paul, straordinarie persone, oserei dire angeli incarnati che mi hanno accolto, sostenuto, confortato e fornito gli strumenti per capire e imparare dalla mia esperienza in modo che finalmente io stessa potessi trasmettere sostegno e aiuto.

In quel momento ho indossato ali di farfalla, per volare leggera, spensierata, libera tra i fiori colorati sui meravigliosi prati della vita.

Buona Vita, Luisa

2 risposte a Ali di farfalla, ali di libertà

  • Constanze Hector scrive:

    Cara Luisa ,

    il tuo articolo è cosi sincero , corraggioso e nello stesso momento leggero e libero !

    Mi piace tanto ! …. e mi fa sorridere …. e mi tocca profondamente dentro !

    Un abbraccio leggero….Costi

  • Luisa scrive:

    Grazie cara Costi, é proprio così che desidero sentirmi ogni giorno della mia vita, sincera, coraggiosa, leggera e libera! Un abbraccio di Luce e Gioia …Luisa

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